Ma la volete finire di cercare di farmi sentire “coinvolto” nelle disgrazie nazionali titillando il mio spirito civile chiamandomi in causa come “ITALIANO”?
“Cosa hanno fatto agli italiani…” “Rubare nelle case degli italiani…” “…I cittadini italiani…”
‘Sto nazionalismo da tre soldi (e non c’è un nazionalismo da cinque soldi. Sempre da tre soldi è).
Come se i disgraziati in Francia, in Germania, in Australia, in Burkina Faso non avessero gli stessi problemi dei disgraziati italiani.
E come se poi significasse qualcosa, essere italiani!
L’Italia è Italia per confini meramente politici, meramente amministrativi e di potere.
Non significa un cazzo essere “italiani”, se non “essere nato accidentalmente dentro i confini disegnati a tavolino da anni di guerre, morti, fame e pestilenze tra re, signori e signorotti, e rotti nel pretèrito cantando.
L’unica cosa che distingue essenzialmente un italiano da un danese è la lingua.
E manco. Ché la “lingua” non è una differenza “essenziale”.
Continuiamo così!
Però nessuno è razzista, eh?
NO, INVECE! LO SIETE!
Mica razzista vuol dire solo fare una questione di superiorità o inferiorità di RAZZA (che pure vi fate, ipocriticelli, nella testa…)
Significa porre comunque la questione razziale. Porre la diversità umana a seconda che si nasca a Pinzimonio o a Cazzimperio. E non riconoscere la specie umana come un insieme organico, con gli stessi bisogni e una evoluzione (specie oggi, con la “globalizzazione”) a passo comune.
Ci sono delle differenze culturali, certo… Se nasci in un luogo dove è cultura, che so?, scricchiare a legnate tua moglie, e per te è normale e giusto, questo fa di te un uomo diverso da un altro che non lo fa…
PUTTANATE!
A parte che tutti i mali vengono sempre dal potere, di qualunque colore o confessione sia
(o meglio, per non fare i complottisti che vedono prima porsi il potere, in alto, e poi uniformare alla propria volontà la gente in basso… Procedimento assurdamente falso e di un’antistoricità paurosa. Ma non è un caso che i complottisti gli unici libri che leggano – tra i pochi complottisti che leggono – siano solo quelli che scrivono altri complottisti. E di cultura vera, cioè di quella che parla della verità, ne abbiano zero;
in realtà anche la “sottomissione” della donna è una questione “culturale” che nasce dal basso. E infatti comune in gran parte delle “culture”; ma la cultura di un popolo, così come naturalmente nasce, così naturalmente procede e supera certe concezioni. Quand’è che, allora, interviene il potere? Quando una “certa concezione” passato, istituzioni e interessi che ci poggiano sopra non VOGLIONO che la si superi. La reazione. Il conservatorismo. Ecco la questione del potere).
Ma a parte questo, dico, sono puttanate perché, allora, come quel povero coglione ignorante è sottomesso alla ideologia del PROPRIO potere, così anche tu lo sei.
Lui reagisce alle aberrazioni del proprio potere così come tu reagisci a quelle del tuo. Differenza puramente formale.
L’unica verità, allora, è che nel mondo esistono poveri, costretti a sorbirsi le minchiate del proprio potere, e potenti che quel potere incarnano.
Parlatemi di umanità in termini di classi, allora… Non di confini territoriali inesistenti creati solo per spartirsi in fette l’umanità a cui rompere il culo.
“Italiano” vostra madre c’è!
Il mio filosofo preferito è tedesco, il mio cantante preferito è francese e così il mio scrittore, il mio critico preferito è russo, il mio politico pure, il mio pittore è olandese. E sono nato in Sicilia, la terra che forse ha avuto più dominazioni al mondo; Greci, Romani, Arabi, Spagnoli, Normanni, e chi più ne ha più ne metta. Qualsiasi popolazione nominate, quel porto di mare di 6.000.000 abitanti ce l’ha avuta.
Ah, e le seghe me le tiravo con Edwige Fenech.
Io.
‘Mbecilli.
Prezioso contributo del compagno
Salvo Lo Galbo
Compagno Graber